“Before the Devil knows You’re dead” è l’ultimo film di Sidney Lumet, tradotto in italiano con l’emblematico ed edificante titolo di “Onora il padre e la madre”. Un film che fa discutere, fin dal primo fotogramma, quando il pubblico assiste stupito e, in effetti, colto di sorpresa all’amplesso tra due dei protagonisti, Philip Seymour Hoffman e Marisa Tomei (entrambi premi Oscar!!); scena in cui la Tomei mostra un chiacchieratissimo ma impedibile nudo integrale!
Da qui parte il primo ingrediente della storia: una coppia in crisi. Ma al cento della vicenda sono due fratelli con un disperato bisogno di denaro che decidono di rapinare la gioielleria dei genitori. Dovrebbe filare tutto liscio: il sabato mattina è presente solo la vecchia commessa, un complice effettua la rapina, porta via il bottino e l’assicurazione risarcisce. Ma qualcosa va storto e la morte del complice e l’inesperienza di uno dei due protagonisti mette tutto ancora più a rischio…
E ancora, droga una moglie fedifraga nientemeno che con suo cognato, il difficile rapporto del figlio maggiore con il padre (interpretato da Albert Finney). I presupposti ci sono tutti per rendere questa pellicola un affresco del decadimento della famiglia tradizionale (non solo americana…)
Inutile esprimersi sui valori: la scena finale, un padre distrutto dal dolore che presenta il conto al degenerato figlio maggiore agonizzante in un letto d’ospedale…un espediente narrativo angosciante, ma davvero geniale! Forse raccontare la vicenda del film senza fare troppo ricorso a flashback decisamente superflui, con scene che si ripetono spesso, avrebbe reso la pellicola meno “ingombrante”.
Ottima prova d’attore per tutti gli attori protagonisti. Oltre a quelli già citati, all’appello manca Ethan Hawke, che dà al suo insicuro personaggio una caratterizzazione insolitamente intensa, per quel tipo di ruolo, anche se al termine del film, il suo personaggio è messo da parte.
Sull’interpretazione di Hoffman segnaliamo ancora il doppiaggio italiano con la voce di Pino Insegno che, unita alla fisicità dell’attore originale, conferisce al personaggio di Andy quel giusto mix di cinismo e spregiudicatezza propria di quel ruolo, senza tralasciare il fatto che, pur essendo Andy il deus ex machina della vicenda, rimane comunque una personalità succube di eventi e persone.
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